Il corso affronta il tema dell’architettura a Roma a partire dalla presenza delle truppe francesi di Napoleone a Roma (1809-1814) e dalla trasformazione della città dei papi, centro della religione cristiana, in città imperiale e laica. A seguire, si analizzeranno la restaurazione della Roma cristiana fra Pio VII e Gregorio XVI (dal 1814 al 1846), quindi la prima modernizzazione della città sotto Pio IX (papa dal 1846 al 1878) e infine la proclamazione, nel 1870, di Roma capitale del Regno: evento, quest’ultimo, che riporta in primo piano il tema della creazione di una città laica, con la sovrapposizione dei simboli dello stato italiano a quelli della città papalina.
La lettura dei piani regolatori predisposti dal Comune nel 1873 (mai operativo) e nel 1883 consentirà di inquadrare l’apertura delle nuove strade nel centro della città, approfondendo l’analisi dei monumenti celebrativi dell’Italia unita, dell’architettura di edifici pubblici e privati e delle innovative tecniche costruttive, senza peraltro tralasciare come il peso della speculazione edilizia, con successiva crisi, crei squilibri nella città tardo ottocentesca. Il confronto fra i due successivi piani regolatori, del 1909 e del 1931, sarà la guida per la lettura delle trasformazioni urbane intrecciate alle vicende architettoniche, che segnano il passaggio al fascismo e alla visione di una Roma imperiale quale si affermerà negli anni immediatamente precedenti la seconda guerra mondiale.
Nel dopoguerra, il nuovo assetto politico non riesce a imporre alla capitale un cambiamento delle strategie di sviluppo, abbandonato alla speculazione e all’abusivismo, relegando l’architettura al ruolo di interprete formale di una modernità in bilico fra lessico locale e linguaggi internazionali. Il nuovo piano regolatore del 1962 rimarrà in vigore fino al 2008: ancora una volta la città continuerà a crescere in conflitto con le previsioni urbanistiche; ancora una volta, l’architettura verrà a sovrapporsi alle regole dello sviluppo urbano.
Sembra essere questo il destino di Roma, ad un tempo capitale d’Italia, città municipale, centro della cristianità: non riuscire a definire una propria unica identità, lasciando così emergere alternativamente l’una o l’altra sua componente, rendendo quindi di fatto difficile, se non impossibile, la realizzazione di un progetto di piano stabile nel tempo.